20 Apr A che cosa servono gli apparecchi acustici?
Spesso la soluzione migliore per le persone che soffrono di problemi di udito è l’utilizzo di apparecchi acustici. Questi possono variare in termini di dimensione e tipologia e vengono utilizzati principalmente per sopperire a deficit uditivi di diversa entità.
Cosa si intende per apparecchi acustici?
Gli apparecchi acustici sono degli strumenti tecnologici dalle dimensioni ridotte che aiutano a modulare i suoni, riuscendo a captarli, rielaborarli e amplificarli per chi li indossa. Sono strumenti che funzionano trasmettendo al portatore vibrazioni sonore a un volume più alto di quello reale, per questo motivo sono formati da tre elementi essenziali:
- un microfono, per la captazione sonora
- un amplificatore, per aumentarne il volume
- un altoparlante, per incanalare i suoni all’orecchio
Il processo di traduzione e di amplificazione avviene quindi attraverso tre fasi: conversione dell’energia sonora in energia elettrica, amplificazione dell’energia elettrica e conversione dell’energia amplificata in energia sonora.
Grazie all’altissima tecnologia impiegata, i software utilizzati sono in grado di amplificare i suoni in maniera diversificata e selettiva. In base alla regolazione, predisposta dall’audioprotesista in maniera completamente personalizzata e in relazione alla perdita uditiva e alle esigenze del paziente, è possibile amplificare solo ciò che l’utilizzatore necessita di sentire meglio. È ad esempio possibile incrementare il volume del parlato senza che vengano aumentati anche i rumori circostanti.
Grazie all’abbattimento del rumore, l’esperienza acustica diviene il più naturale possibile. Proprio per questo motivo è importante che la scelta e la regolazione delle protesi acustiche avvengano considerando il profilo audiologico del paziente e le sue abitudini di ascolto. In genere, dopo un’attenta valutazione iniziale, è necessario un periodo di adattamento il cui obiettivo è focalizzato all’ottimale ripristino delle capacità comunicative del soggetto ipoacusico, tenendo conto dei numerosi fattori uditivi e individuali che ne condizionano l’esito. A tal fine viene quindi valutata la resa protesica (guadagno funzionale protesico) con metodiche d’audiometria soggettiva, confrontando le soglie uditive tonali e vocali, ottenute prima e dopo l’intervento (a volume d’uso) in campo libero.
Tipologie di apparecchi acustici
Una prima distinzione tra apparecchi acustici riguarda il sistema di trasmissione sonora. Nella maggior parte dei casi questa può avvenire per via aerea. Qualora il caso specifico lo richiedesse, la trasmissione può diversamente avvenire per via ossea in cui i suoni, percepiti sotto forma di vibrazioni meccaniche, vengono trasferiti dalla mastoide direttamente all’orecchio interno.
Tra le soluzioni acustiche maggiormente impiegate figurano quelle a conduzione aerea, diversificate a loro volta in retroauricolari ed endoauricolari, i primi indossati dietro l’orecchio, all’esterno, mentre i secondi al suo interno.
La loro utilità
Tutte le tipologie hanno il comune obiettivo di rimediare ai deficit dell’udito. Sebbene non vi siano dispositivi capaci di ripristinare la capacità uditiva del soggetto, con il giusto intervento è possibile rallentare la discesa della propria curva uditiva e riscoprire il piacere di quei suoni andati perduti. Se con il peggiorare della perdita uditiva, capire il mondo che ci circonda si fa sempre più difficile, grazie agli aspetti appena descritti il miglioramento della qualità della vita appare sin da subito evidente, sia nella riscoperta dei suoni più comuni che nelle conversazioni con amici e familiari, anche in luoghi pubblici, rumorosi o affollati.
I nostri audioprotesisti possono fornirti l’assistenza di cui hai bisogno nella scelta dell’apparecchio acustico più idoneo, chiamaci per fissare un appuntamento gratuito con i nostri tecnici: 800.453.114.