L’ipoacusia è una riduzione della capacità uditiva, più comunemente nota come sordità.
Questo disturbo può presentarsi improvvisamente, in seguito a esposizione a rumori ad alta intensità o a infezioni virali e batteriche, o manifestarsi gradualmente durante un arco temporale prolungato.
Il primo grado di ipoacusia, meglio definito come ipoacusia lieve, è rappresentato dalla difficoltà di percepire suoni inferiori ai 25 dB:
Nonostante il paziente riesca a sentire la maggior parte dei suoni senza evidenti difficoltà nella comunicazione, conversazioni sussurrate, il fruscio delle foglie, il cinguettio degli uccelli o, più in generale, suoni lievi e leggeri, possono risultare di difficile ascolto.
Altre complicazioni possono verificarsi in ambienti rumorosi o qualora l’interlocutore si trovi a una certa distanza. A un secondo livello troviamo l’ipoacusia moderata, caratterizzata da difficoltà nella percezione di suoni compresi tra 40 e 70 dB. Quadri di maggiore complessità vengono delineati dall’ipoacusia severa e da quella profonda.
Sin dai primi sviluppi di un deficit uditivo è possibile intervenire mediante l’utilizzo di apparecchi acustici, utili al fine di non incorrere in condizioni patologiche correlate all’isolamento sociale e al declino cognitivo. Con l’aggravarsi del grado di ipoacusia presentato, come nei casi di ipoacusia severa, la necessità di utilizzo di un dispositivo acustico viene ulteriormente consolidata.
Tra i sintomi più comuni dell’ipoacusia troviamo la difficoltà di percepire con chiarezza suoni e conversazioni in ambienti e situazioni della vita quotidiana, come:
L’ipoacusia può essere causata da differenti fattori, di cui i più frequenti qui di seguito riportati.
Rumore: l’ipoacusia da danno da rumore può svilupparsi in seguito a un trauma acustico acuto, come in presenza di un’esplosione di un ordigno, o cronico, ovvero qualora il soggetto sia sottoposto a un’esposizione prolungata ad alte intensità sonore (oltre 85 dB). In questo caso i soggetti più a rischio sono i lavoratori del settore industriale ed edilizio.
Età: la presbiacusia è la fisiologica diminuzione della capacità uditiva conseguente ai fenomeni d’invecchiamento e riguardante circa il 40% della popolazione over 65.
Predisposizione genetica: è questo, ad esempio, il caso dell’otosclerosi, malattia progressiva a carico dell’orecchio medio.
Infezioni: infezioni batteriche, malattie virali o micotiche possono provocare un importante abbassamento della capacità uditiva. Tra le più comuni, l’otite media acuta.
Barotrauma: repentine variazioni della pressione esterna possono provocare un’alterazione pressoria con blocco della Tuba di Eustachio e danni alle strutture dell’orecchio medio.
Farmaci, fumo e alcol: farmaci ototossici possono indurre a lesioni dell’apparato uditivo interno e conseguenti deficit uditivi neurosensoriali. Altre problematiche possono essere correlate ad abitudini voluttuose, quali fumo ed alcol.
A differenza di quanto spesso si pensi, l’ipoacusia non è un problema necessariamente correlato all’anzianità. Il primo passo per affrontare il problema è effettuare una corretta valutazione della capacità uditiva attraverso una visita specialistica e un semplice esame audiometrico prenotando un controllo dell’udito. Sarà quindi l’audioprotesista a determinare l’entità dell’ipoacusia e a indicare in caso di necessità l’apparecchio acustico che, per funzionalità ed estetica, soddisfi appieno le esigenze del paziente.
Sottoporsi regolarmente a controlli uditivi, specialmente superati i 65 anni, utilizzare adeguate protezioni acustiche in presenza di esposizioni sonore ad alta intensità e condurre uno stile di vita salutare sono alcuni dei piccoli accorgimenti attuabili al fine di preservare il proprio udito.
Una buona prevenzione e l’intervento tempestivo in presenza di un deficit uditivo possono infine determinare un miglioramento complessivo delle funzioni cerebrali e, conseguentemente, ritardare l’insorgenza di disturbi cognitivi: secondo alcuni studi clinici, infatti, un eccessivo sovraccarico delle strutture cerebrali causato dalla difficoltà nell’elaborazione sonora e l’isolamento sociale conseguente a una perdita uditiva sono cause riconducibili a una maggiore predisposizione a problematiche cognitive e fenomeni depressivi.
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